Anche Io (She Said): La Recensione del film



Regia: Maria Schrader


Trama


Il 5 ottobre 2017, il "New York Times" pubblica l'inchiesta di Jodi Kantor e Megan Twohey sui crimini sessuali di Harvey Weinstein, produttore cinematografico e predatore seriale per 30 anni, riconosciuto colpevole nel 2020. 

Disposte ad andare alla fine del mondo per una testimonianza, le due giornaliste ricostruiscono la strategia impiegata da Weinstein per coprire i suoi abusi: ridurre le sue vittime al silenzio con i soldi e accordi di riservatezza.



Recensione


L’inchiesta giornalistica pubblicata nel 2017 dal New York Times è stata la miccia che ha generato l’esplosione dello scandalo Harvey Weinstein, provocando una reazione a catena che ha scoperchiato il “vaso di Pandora” del più grande scandalo sessuale di Hollywood.

Nonostante il clamore dell’evento, Maria Schrader decide di raccontarlo in modo meno sensazionalistico, basandolo sulla concretezza e la solidità delle argomentazioni portate dalle due giornaliste autrici dell’indagine, interpretate dalle ottime Carey Mulligan e Zoe Kazan. Un approccio rigoroso in cui l’azione è ridotta all’essenziale e fatta da telefonate, conversazioni e discussioni di redazione.


Anche io è una lotta corale non solo contro un uomo che ha perpetrato abusi per decenni, ma anche contro il silenzio del sistema, che lo proteggeva e copriva.

Una pellicola fatta da donne, che parla di donne, ma che lascia fuori campo la molestia e la violenza sessuale, compreso il suo artefice, di cui ascoltiamo le dichiarazioni e vediamo solo di spalle, creando intorno a lui un aura di paura che è esplicativa dell’impatto che la sua figura (prepotente e insistente) aveva sulle vittime.


L'abuso aleggia nell’aria dei corridoi degli hotel, fuori le porte delle camere, la violenza è nei vestiti abbandonati a terra, in un accappatoio steso sul letto. Resta nascosto finchè non gli dà voce la vittima, e qui sta il senso del titolo originale “She Said”: la parola della vittima, che finalmente esplode e denuncia e che libera dalle ferite che il silenzio infligge all’animo di chi subisce violenza.

Il film è efficace e potente nella sua semplicità, un omaggio alla verità e alle sue eroine, con cui si empatizza subito: donne normali, con figli piccoli, che vivono tra lavoro e impegni familiari, ritratte nella loro quotidianità, sostenute dai loro compagni, senza ostentazione, ma con quella naturalezza che dovrebbe essere implicita in ogni rapporto.

Il film racconta in modo concreto un fatto scottante e risponde a quella domanda che troppo spesso nasce spontanea: “Perché non hanno denunciato subito? Non potevano essere solo donne che accettavano di fare sesso in cambio di favori professionali?”….NO, non era cosi’.

Giudizio complessivo: 8

Buona visione,



Trailer



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