Un Fantasma in Casa: La Recensione del Film



Regia: Christopher Landon


Trama


Alla ricerca di un nuovo inizio a Chicago, la famiglia Presley si trasferisce in una polverosa casa da ristrutturare e scopre che in soffitta vive un fantasma, non troppo spaventoso, di nome Ernest (David Harbour).

Nonostante i tentativi a vuoto di terrorizzare l’adolescente Kevin (Jahi Winston), ossessionato dalla musica, Ernest trova in lui un insperato amico: affascinato dalla sua storia e dal suo essere rimasto intrappolato negli anni Settanta, il ragazzo si propone di aiutarlo a trovar finalmente pace.

Nel frattempo, però, l’affabile ma duro capofamiglia Frank (Anthony Mackie) cerca di far soldi trasformando Ernest in una “star” dei social media.


Un cast eccezionale che si dà da fare per far funzionare una premessa molto allettante, ma il film si rivela un po’ fallimentare.

Tratto dal racconto Ernest di Geoff Manaugh, a cui la pellicola rimane molto fedele soprattutto per quanto riguarda la reazione delle genti al fantasma, inizialmente provoca un bel grip di attenzione nello spettatore, anche se essa va piano piano perdendosi un po’ per prolissità nella trattazione un po’ per i fatti stessi che accadono.

Non giudichiamo assolutamente la tematica dolce che accompagna l’intero film, anzi l’abbiamo ben apprezzata dal principio, ma il problema è che forse va troppo per le lunghe.


Diciamo che sarebbe stato un film che avrebbero potuto far durare molto meno, non capiamo la scelta di allungare un brodo brodoso per raggiungere la durata di 2 ore; rendendo più breve la visione magari sarebbe stata più piacevole e allo stesso tempo più carica di emotività, lasciandoti qualcosa alla fine del film.

La tematica social, veramente ben trattata a parere nostro, risulta l’unico spunto di riflessione che il film ti lascia.

Nonostante tutto è difficile arrabbiarsi troppo con Un Fantasma in Casa, purtroppo però non è abbastanza stravagante da essere una commedia, e neppure troppo avvincente ed intelligente da essere una parodia dell'horror.



Conclusioni


Forse intrattiene ma non nel modo che ci aspettavamo.

Delusi? Un po’..



“Buona” visione,


Trailer



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