Memorie di una geisha: La Recensione del Film



Regia: Rob Marshall


Rob Marshall con questo film è stato capace, finalmente, di sdoganare uno dei miti più segreti e custoditi della realtà orientale: la vita di una geisha.

Il film è curato nei minimi particolari, sceneggiatura e scenografia pazzesche!

La fotografia è riuscita ad esprimere al meglio ogni piccolo avvenimento e cambiamento emozionale che avveniva durante il susseguirsi della vicenda (non ci stupiamo degli innumerevoli premi vinti: Oscar- Premio miglior fotografia, premio miglior scenografia, premio migliori costumi; Golden Globe - premio miglior colonna sonora e altri).

Il film scorre in modo piacevole; ogni scena, ogni dialogo, ogni parola ha il peso che merita.

L’interpretazione degli attori l’abbiamo trovata perfetta e ciò che ci piace della trama è il fatto che in realtà non ci sia un vero e proprio “cattivo”.




Questo film è stato completamente censurato in Cina, perché nel periodo in cui è ambientato il film, durante la guerra sino-giapponese degli anni trenta e quaranta, i Giapponesi rapivano le ragazze più belle della Cina, avendo occupato i territori della Manchuria, per poterle far diventare serve di lusso o prostitute nei bordelli giapponesi. Il ricordo degli abusi subiti durante la guerra è ancora vivo ed é alimentato dai media cinesi, con continui articoli sulla prigionia delle donne.

La programmazione delle proiezioni del film, originalmente prevedeva il debutto nei cinema della Cina il 19 febbraio del 2006, ma la data per la proiezione venne prima rimandata e poi sospesa l’ 1 febbraio del 2006.

Il film non narra semplicemente la drammatica storia di una bambina prima venduta e poi resa succube del sistema, è infatti fortemente presente nel film il dualismo tra ciò che si deve essere e ciò che si è; la piccola chiyo sarà costretta a dipingersi il volto per poterlo coprire, ma i suoi occhi e i suoi sguardi varranno più di qualsiasi parola e non ci sarà pittura che tenga, che potrà nascondere i suoi sentimenti.


L’acqua si scava la strada anche attraverso la pietra e quando è intrappolata si crea un nuovo varco


Buona visione,




Trailer



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