The Uninvited


Regia: Charles Guard, Thomas Guard


Trama iniziale

Dopo la morte della madre in un tragico incidente, la giovane Anna è tuttora traumatizzata dal brutto evento a cui lei ha assistito. Continua infatti ad avere incubi riguardanti quella sera, ma non tutto le torna appieno. In accordo col suo medico, esce dopo una degenza di 10 mesi dall'ospedale psichiatrico dove era stata messa in cura.

Torna così nella sua casa circondata dall'affetto del padre e della matrigna, l'infermiera che aveva seguito la madre negli ultimi mesi di vita. Ad aiutarla ad ambientarsi di nuovo c'è anche la sua sorella maggiore, che pare non abbia avuto le sue stesse ricadute dopo la triste perdita. Compare anche il suo precedente ragazzo, il quale accenna di volerle confidare che cosa sia realmente successo quella notte, senza però trovare il momento adatto per parlarle.

Per questo motivo inizia a serpeggiare in seno ad Anna un terribile interrogativo: non sarà forse che Racheal ha organizzato l'incidente per poi godersene i frutti? Intanto, mentre le sue indagini vanno avanti, di notte viene tormentata da incubi sempre più reali ed inquietanti..



Recensione no-spoiler

Mi sono approcciato alla visione come spesso cerco di fare, ovvero conoscendo il rating IMDB e giusto a grandi tratti la trama. Così, via via che il film scorreva, un dubbio mi è cresciuto: ma non è che mi trovo davanti al remake americano di Two Sisters? Dopo 20 
minuti avevo molti indizi a favore di questa ipotesi, verso circa la metà del film ne avevo invece la certezza. Alla fine ho controllato e in effetti era proprio come avevo immaginato, non che avessi bisogno di conferme..

Mi tocca quindi confrontare le due pellicole nel dettaglio. Come risultato finale non c'è paragone, vince di larga misura quella sudcoreana. Vuoi perché il fattore ansiogeno rende molto di più, vuoi perché la storia è davvero originale e ben costruita, vuoi perché l'ambientazione risulta parecchio claustrofobica e asfissiante, insomma parliamo pur sempre del miglio horror che abbia mai visto.

Questo The Uninvited dunque beneficia dell'ottimo giudizio che ho del suo film ispiratore. Onestamente non saprei quale potrebbe essere la mia opinione se l'avessi visto senza conoscere l'originale. Certo è che il titolo mi sembra un po' fuorviante, non lo riecheggia neanche un po'. Per essere una blanda rivisitazione americana devo ammettere però che ha una suo senso di esistere. Lo sceneggiatore ci mette infatti del suo, rimaneggiando luoghi e personaggi, aggiungendone di nuovi e andando così a soddisfare l'esigenza di novità di chi, come me, arriva dopo aver visto Two Sisters. Per cui, al pari di The Ring, voglio complimentarmi con chi è riuscito nel non facile compito di occidentalizzazione.

Potete dunque immaginare la mia gioia nel cercare di scoprire chi fossero quei tre inquietanti gemellini che nell'originale non erano presenti. Senza dimenticare poi che ho mantenuto durante la visione il dubbio circa le intenzioni della matrigna, non sapendo se avessero voluto stravolgere il finale. Tutto è bene quel che finisce bene, no aspetta...



Passando al cast, troviamo una Emilie Browning difficilmente riconoscibile rispetto a Sucker Punch data la sua tinta mora e un padre abbastanza anonimo interpretato da David Strathairn, già visto da mille altre parti senza mai lasciare il segno come ne Il Caso Thomas Crawford o in Godzilla. Capisco molto bene poi il suo invaghimento per Elizabeth Banks, particolarmente adatta per il ruolo di amante/matrigna sul filo della colpevolezza.


Consigliato a chi cerca un thriller con elementi horror e qualche valido colpo di scena; sconsigliato a chi si aspetterebbe dal film una risoluzione di tipo paranormale



Giudizio complessivo: 7.4

Buona visione e alla prossima,

Bikefriendly




Trailer (spoileroso!)




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