Martin Eden: Recensione Del Libro



Autore: Jack London


"Avrebbe scritto. Sarebbe stato uno degli occhi con cui il mondo vede, una delle orecchie con cui ascolta, uno dei cuori con cui sente. Avrebbe scritto di tutto: poesia e prosa, romanzi e articoli, e anche drammi e commedie alla Shakespeare. Era questa la carriera, questa la strada che doveva battere per conquistare Ruth. Gli uomini di lettere erano i giganti del mondo..."


Martin Eden è un grande classico della letteratura americana, uno dei più acclamati libri scritti da Jack London (sì proprio lui, l’autore di Zanna Bianca) ed è ambientato nella California del 1900. Non è escluso che il romanzo abbia attinto direttamente dall’esperienza dell’autore, visto che anche London si imbarcò molto giovane come marinaio ed ebbe una vita piuttosto avventurosa.

Martin Eden è infatti un giovane e rozzo marinaio, che dopo aver difeso il suo amico Arthur da una rissa, viene condotto a casa sua dove ha l’opportunità di conoscere la sorella Ruth, ragazza di una bellezza divina e di una condizione sociale distante anni luce dalla sua.

Martin rimane così impressionato dalla bellezza e dalla finezza nei modi e nel linguaggio della ragazza, espressione della sua elevatura morale e culturale, da prendere all’istante una decisione; d’ora in poi ogni singola fibra del suo corpo verrà impegnata allo scopo di erudirsi, farsi una cultura attraverso i libri e raggiungere una posizione degna della sua musa.

Poco importa se per leggere i libri presi in prestito alla biblioteca, Martin dovrà dormire 5 ore a notte: la sua volontà è indomita e punta dritto all'obiettivo, colmare il divario culturale tra lui e Ruth e rendersi così interessante agli occhi della ragazza.


Nel frattempo, oltre a leggere svariati libri, dalla saggistica all’economia, Martin comincia anche a scrivere racconti e brevi novelle, frutto delle sue tante esperienze di vita in mare e nei sobborghi di Oackland, e le spedisce con fiducia a tutte le principali riviste del settore, convinto com’è di avere le doti artistiche e il talento necessario, per poterle vedere pubblicate e sfondare come scrittore.

Martin continua a scrivere imperterrito nonostante per mesi le riviste lo ignorino, nella miseria più estrema e nella disapprovazione della sua famiglia e di quella di Ruth, che fa di tutto per allontanarla dal ragazzo.

La stessa Ruth, che ha una mente borghese e limitata, non crede nelle capacità di Martin e cerca di dissuaderlo in tutti i modi dal suo intento di diventare uno scrittore. Queste divergenze di opinioni, oltre ad alcune calunnie che vengono riportare sul conto del ragazzo, li portano ad un inesorabile allontanamento.

Martin alla fine di innumerevoli privazioni e fatiche, raggiunge il successo con i suoi racconti ma ormai non è più il sempliciotto marinaio di un tempo: quella stessa società borghese alla quale tanto agognava e desiderava appartenere, ora lo ripugna poiché ne vede tutta l'ipocrisia, le contraddizioni e la superficialità.

Martin Eden è davvero un bellissimo romanzo di formazione; attraverso gli occhi di Martin e della sua voce narrante, vengono trattati molto temi importanti che vanno dalla filosofia all’economia, passando per la letteratura e la poesia. Martin rappresenta la sete di sapere e di conoscenza, la voglia di riscatto e di appartenenza alla società aristocratica dei letterati che lui considera la migliore, anche se poi finirà per ricredersi amaramente.

Il finale è uno dei più struggenti che io abbia mai letto!

Vi consiglio davvero di dargli un’opportunità se non lo avete mai fatto!

Qui il libro.

Buona lettura,

Serena Bufano



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