Il Dono: La recensione del Libro


Autore: Paola Barbato

E niente, il lungo periodo di astinenza dalla lettura di un libro firmato Paola Barbato stava facendosi davvero troppo ingombrante, per cui era ora di rimediare.

Il Dono vede la luce nel 2023, seguendo nell’ordine cronologico La Cattiva Strada, uscito l’anno precedente, e meno male che nel mentre avevo recuperato quella perla rara di Mani Nude, ancora oggi il mio preferito per distacco.

Brevemente la trama. Uno spietato serial killer muore in un incidente e i suoi organi vengono trapiantati in 7 diversi individui. Peccato che sembra che i destinatari del trapianto, dopo l’operazione, non siano più gli stessi. Tocca all’ispettrice Mariani scoprire se c’è qualche correlazione tra gli strani comportamenti dei trapiantati e l’aver accolto dentro di essi l’eredità del loro donatore.

L’argomento è chiaramente molto intrigante, e basta leggere le poche righe nella retrocopertina per stimolare la lettura anche di chi non conosce minimamente la scrittrice. Originale è sicuramente la questione dei trapianti, che in più di un’occasione fa riflettere al di là di ciò che accade nella storia.




La scrittura è sempre molto fluida e racchiude ormai i tratti caratteristici della Barbato che abbiamo saputo apprezzare nel corso della sua bibliografia. Ho apprezzato molto l’alternanza tra la questione dell’indagine attuale e della storia di chi ha subito il trapianto, con buon approfondimento, in rapporto al tempo dedicato loro, di ciascuno di essi. Il fatto poi che li chiami con la parte del corpo ricevuta è stato a mio avviso azzeccato, tanto che ci fai subito l’abitudine a sentire frasi del tipo “Il cuore scese dalla macchina…”, o “Le cornee arrivarono alla stazione di polizia…”.

Flavia Mariani risulta una figura interessante, ben snocciolata anche nei momenti di debolezza, come per esempio quando rimane pietrificata dinanzi alle attraenti cornee. I colleghi invece li ho trovati un po’ meno intriganti, a volte perfino troppo ingenui nel farsi scappare sotto il naso certe situazioni.

Il ritmo l’ho trovato forse leggermente meno coinvolgente delle ultime letture che ho citato sopra, ma è sempre un piacere leggerla. La parte finale poi è iper-coinvolgente e si fa leggere tutta di un fiato.

Avanti così Paola.

Buona lettura,


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