Il Cav. Costante Nicosia Demoniaco, Ovvero Dracula in Brianza: La Recensione del Film



Regia: Lucio Fulci


Lo scorso dicembre Lando Buzzanca, il Merlo Maschio per eccellenza, è volato su rami molto più alti. Vogliamo ricordiamo con un titolo chilometrico, piuttosto che con un breve necrologio quindi vi proponiamo questo singolare pastiche della sua carriera, come di quella di Fulci.

Il Lando è Costante Nicosia, industriale del dentifricio Pasta del Colonnello - perché “è più del capitano”- , emigrato di rinnegate origini meridionali (“Quella compagnia d’avanspettacolo dei tuoi parenti!” rimprovera alla moglie Mariù, una bellissima Sylva Koscina), però molto superstizioso, che un bel dì parte per un viaggio d’affari in Romania, ospite del conte Dragulescu (il compianto e biondino John Steiner).

La cena d’affari però finisce in un’orgetta con discinte fanciulle - tra cui la giovanissima ninfa Ilona Staller pre-Cicciolina – e al risveglio, Costante si trova nel letto col Conte; orrore degli orrori, sarà mica diventato gay? Ritornerà in Italia cercando un modo per farsi togliere il malocchio, ma quello che in realtà gli serve è solo un po’ di sangue dalle dipendenti della sua ditta, ovviamente corrisposto in busta paga.


Lando & Fulci tornano insieme dopo All’Onorevole Piacciono le Donne in un minestrone di generi dove ognuno dei cuochi, pardon sceneggiatori (Fulci stesso, Corbucci, Avati, Amendola), dice la sua dando quattro registri diversi all’andamento della trama: commedia sexy, parodia horror, satira del capitalismo, commedia Fulciana con Lando sfracella incassi. Il risultato è un film anomalo, che Fulci dirige anche bene, ma a cui è difficile dare un’etichetta specifica, ma che in pratica voleva essere la risposta italiana alle ultime commedie horror di quegli anni , cioè Frankenstein Junior e Vampira.


Il film parte anche bene, tra battute fulminanti (probabilmente riviste da sua cabarettosità Jannacci), e la caratterizzazione del terùn rinnegato e superstizioso prosegue spedito fino alla parte transilvana, dove lo spettatore si rifà anche gli occhi. Dopo però si perde in un insieme di scenette diverse a seconda del tono scelto dove il Lando imperversa in tutto il suo gallismo col comprimario di turno, da Moira Orfei nei panni di pelle di Bestia Assatanata, a quella più spassosa con Ciccio Ingrassia nei panni del Mago di Noto, che "sa tutto, vede tutto e indovina tutto”, - quando in realtà non sa una cippa e che elenca come (unico) rimedio per ogni malocchio di amore, corna e debiti, quello di raccogliere le varie cacche umane al quale Lando stizzito risponde: “Mi hai preso per un merdaiolo? Io non raccolgo la cacca di nessuno! Io sono il Cacaliere, ehm cavaliere Costante Nicosia di Cantù!”.

Ve la allego qui, al posto de solito trailer che per altro non trovo, così potete decidere se recuperare questo Lando vampiresco, ma non troppo. Merlo maschio anche in paradiso.

Ciao, Lando!




Lasciate un commento, oh voi che leggete...
Per non perdervi neanche una recensione, seguiteci qui 😉:

     

Nessun commento:

Posta un commento