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Regia: Glenn Gers

Filmetto senza troppe pretese, che probabilmente avrebbe potuto essere molto più incisivo vista l’attualità delle storie affrontate al suo interno.

Premetto che i film in cui i social o il mondo virtuale più in generale offrono lo spunto di partenza per risvolti più o meno horror mi hanno sempre incuriosito ed in alcuni casi entusiasmato (The Den soprattutto credo sia il migliore da questo punto di vista, ma pure i vari Friend Request, Unfriended, Nerve hanno buone carte da giocarsi), per cui la base di partenza è già piuttosto solida. Anzi forse troppo, dato che le aspettative erano di gran lunga maggiori, anche se in fin dei conti una sufficienza stiracchiata si riesce a dare alla fine.

E dopo i vari Skype, Facebook e non mi ricordo chi altro, ecco che stavolta il male si origina dal buon vecchio e caro Youtube (con lo slogan “Like, condividi e segui” che campeggia sin da subito), dove il minchione di turno riesce a 2 fare milioni di iscritti al canale sparando cazzate, giocando a sparatutto di dubbio gusto e producendosi in sketch demenziali che probabilmente, visto il grado di demenza collettiva, se fossimo stati nel mondo reale avrebbero portato ad infrangere la barriera dei 5 milioni.


Ma su 2 milioni di follower, considerando poi che non è che si sta parlando di seguaci di artisti incredibilmente talentuosi, fighe scioccanti o divulgatori scientifici di un certo livello, è lecito aspettarsi qualcuno con qualche rotella fuori posto ed è proprio dalla graziosa e seducente Fan Girl che arriveranno i guai peggiori per il protagonista della faccenda.


La sopra citata Fan Girl (Shell, da quando decide di giocare a viso scoperto) è interpretata dalla semisconosciuta Ema Horvath, mai vista (almeno da me) sullo schermo, ma che riesce a calarsi ottimamente nella parte, aiutata pure da una buona dose di figaggine che rende ancor più evidente l’errore tecnico-tattico del nostro youtuber (aka Keiynan Lonsdale, piuttosto positivo anche lui), nel momento in cui, vittima di strane regole da lui autoimposte ma soprattutto di improvvisi attacchi di finocchieria, decide di mollarla, facendo così emergere ancora più evidentemente lo stalker che alberga dentro di lei. Le sue espressioni, soprattutto nei momenti di massima follia, rendono molto bene ed inquietano il giusto, regalandole così la palma di MVP della pellicola. 

Ah e se per caso stai leggendo cara Ema, inizia pure a seguire Recensissimo, le nostre storie e i nostri social, perché sappi che si vorrai stalkerizzarmi di certo non mi tirerò indietro.


Scherzi apparte (ma non troppo), il film gioca quindi, come anticipato all’inizio, su tematiche che ai giorni d’oggi vanno decisamente di moda, come la caccia ai followers sui social e all’ossessione che ne deriva, fino a sfociare poi nella persecuzione maniacale vera e propria, che trova riscontro in alcune (troppo poche) scene di violenza o presunta tale, che sarebbero dovute essere maggiormente sfruttate dall’esordiente (presumo) Glenn Gers in regia.

Nella fase centrale poi si cominciano ad avvertire preoccupanti cali di ritmo che di certo non portano ad un aumento del gradimento del pubblico, lasciandomi ancor più convinto che una buona dose di uccisioni corredate da un generoso tasso gore, avrebbero giovato sensibilmente alla causa.


La parte nella baita sperduta per fortuna risolleva un po’ la faccenda, facendoci rivivere qualche leggero sprazzo di tensione e sfociando poi in un finale che tutto sommato non dispiace.

Considerata poi la breve durata e la generale scorrevolezza della vicenda, si può considerare il film appena sufficiente, guardabile senza troppe pretese e poi dimenticabile in pochi giorni.

E pensare che volevo farne una video recensione e caricarla sul Tubo, ma alla fine ci ho ripensato…d’altronde le Fan Girls sono ovunque, sono tra noi e sono pericolose!

Giudizio complessivo: 6
Enjoy,





Trailer



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