Dieci Motivi Per Uccidere: La Recensione del Libro



Autore: Raffaele Malavasi


Una delle mie grandi attese del 2023 era senza dubbio quella per l’ultima uscita di Raffaele Malavasi che, con il precedente Undici Morti Non Bastano, ci aveva lasciato alcune questioni in sospeso che non potevano essere prorogate molto a lungo.

E quindi eccoci qui a parlare di Dieci Motivi Per Uccidere, uscito nel 2023 sempre edito Newton Compton Editori.

Brevemente la trama. Alcuni delitti commessi nell’entroterra ligure sembrano emulare pericolosamente quelli di un serial killer già arrestato tempo prima da Manzi e dalla sua squadra. Le indagini porteranno a galla vicende passate e mai risolte che coinvolgeranno direttamente Goffredo Spada e chi gli sta intorno.

Come nei capitoli precedenti, l’autore mantiene lo schema che ha avuto successo, a partire dal numero nel titolo, completando così la cosiddetta sequenza di Malavasi, che lascio a voi cervelloni da decifrare (3,2,6,11,10). Per il resto lo stile narrativo resta immutato, così come i protagonisti e l’abilità nel coinvolgere il lettore nelle intricate vicende che terrorizzano il nord-ovest.

Soprattutto all’inizio infatti, i punti di vista sono davvero molti e quindi capita di dover aspettare 4 o 5 capitoli (per fortuna sempre brevi) per ritornare a ciò che stava facendo il personaggio in questione. Col passare delle pagine, e di conseguenza della riunione di alcuni di loro, l’alternanza si fa meno spinta, anche se in ogni caso non si perde mai il filo del discorso.


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Fa sempre piacere inoltre, assistere alle descrizioni di quei luoghi tanto cari, e a cui l’autore ci ha abituato durante tutta la saga. Veder correre Manzi e compagnia intorno allo stadio Luigi Ferraris, lungo il Bisagno, nei pressi di Brignole e addirittura sul vecchio ponte è sempre piacevole e ti catapulta ancor di più dentro la storia, tanto che quasi ti pare di essere lì con loro.

Gli intrighi intorno ai delitti sono poi molto interessanti, con le vicende di oggi che vanno ad intricarsi con quelle di ieri, dando inoltre a Malavasi l’opportunità di sviluppare maggiormente i rapporti tra i protagonisti, con anche un filo di piccantezza che non guasta.

E come di consueto, l’ultima parte si legge davvero in un fiato, ma pure con il freno a mano tirato, perché stai cominciando ad intuire che forse potrebbe finire tutto e quindi ti trovi a combattere con la voglia di sapere e la voglia di non finire. L’epilogo in ogni caso ci sta, con quell’ultima pagina che ti fa riflettere sul senso di colpa, che forse ha leggermente coinvolto l’autore quando ha deciso di chiudere qui la saga.

Nella parte dei ringraziamenti si legge infatti di lettori un po’ delusi che il ciclo sia finito, ma dai alla fine se Malavasi ci regala altri 5 volumi di una saga parimenti interessante, lo perdoniamo alla grande 😎.

Buona lettura,




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