Mezzo Litro di Rosso Per Il Conte Dracula: Recensione Del Film



Regia: Freddie Francis


Se il titolo vi sembra una freddura stantia, rasserenatevi; il film è anche peggio. L’attrice americana Betty Williams (Pia Degermark versione bionda) va in Transilvania a visitare l’avito maniero degli antenati. Ovviamente lei è la sosia dell’antenata Clarimonde (sempre Pia, parruccata mora), che prevedibilmente è anche una vampira pronta a balzar fuori dalla cripta di famiglia per:
  1. infettare il vicino convento di frati, perché è prima di tutto un horror.
  2. generare a scambi di persona (e parrucca) con Betty perché è anche una commedia; quindi, via con l’umorismo delle peggiori pochade di Benny Hill.
  3. spogliarsi il più possibile per mantenere sveglio lo spettatore.
  4. ospitare il Vampire Happening del titolo originale, una sorta di raduno annuale di vampiri, sennò come giustifichi il titolo? Passi la trama inesistente…

Fin qui tutto ok. Il vero imbarazzo è che la regia è firmata da Freddie Francis. Cioè, quel Freddie Francis, due volte premio Oscar come direttore della fotografia e pregevole regista di alcuni horror bellini di casa Hammer e Amicus; proprio lui. Probabilmente ha passato il resto della vita a vergognarsi di aver girato ‘sta roba oppure a nasconderlo sotto il tappeto.


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Ma lasciamolo raccontare:

«Fin dall'inizio io ero conscio della difficoltà di fare una parodia dell'horror. Pensavo però di lavorare con della gente normale del mondo del cinema e credevo di poter fare comunque un buon film. Col tempo mi accorsi che il produttore era un incapace e che prendeva l'impresa come se fosse stata un "home movie". Volle fare il casting, volle apparire nel film, volle che la moglie facesse l'attrice. Fu una cosa disastrosa su cui non so dire nulla di serio.»

E si vede: l’idea di fare una parodia brillante Per favore non mordermi sul collo, rimane appunto un’idea vaga e diventa un fumettaccio da barbiere, tipo i Sukia o Jacula del periodo, dove l’omaggio più immediato consiste nell’apparizione di Ferdy Maine (il Von Krolock del film originale) nei panni di Dracula che arriva al castello a bordo di un elicottero con simbolo del pipistrello, per poi dilettarsi in un’orgetta da Berlusca, tanto fa pena…Una vena cava. Una parodia si basa sul prendere i punti chiave dell’originale e ribaltarli a favore della risata. Quello che riusciva al capolavoro di Polanski – e alle commedie future tipo Amore al primo morso - era proprio questo, il creare situazioni totalmente spiazzanti da suscitare la risata, o simpatiche gags. Da qui la curva della parodia può scivolare nella barzelletta, fino a raggiungere il trash più becero.

Ecco, parafrasando Oscar Wilde su un certo popolo che è andato dalla barbarie alla decadenza senza passare per la civiltà, possiamo sancire che ‘sto film è passato dalla barzelletta al trash senza passare per la risata.

Qui non si tratta di avere una tacca in più sui vostri dizionari di cinema, è fare beneficenza.

Buona visione, non rimborsiamo.


(Enrico Corso autore dei libri La Scala Di Vetro e Nero Come L'Arancio)


Trailer


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