Vertigine: La recensione del Libro



Autore: Franck Thilliez

Due Thilliez in un anno! É forse questo il paradiso? Comincio a dire che Vertigine non è propriamente un nuovo libro ma lo è per il mercato italiano, l'uscita originale in Francia è del 2011 e ,come avevo detto per Puzzle, non è cosa da poco.

Parliamo prima della trama: Jonathan Trouvier, ex alpinista, si sveglia ammanettato ad una lunga catena all'interno di quella che sembra una caverna. Assieme a lui si trovano altre due persone: Farid ammanettato alla caviglia e Michel, libero da catene ma con una maschera di ferro a coprirne il volto. Sulle loro schiene dei messaggi "Chi sarà il ladro?", "Chi sarà l'omicida?", "Chi sarà il bugiardo?". Una sfida verso la sopravvivenza e verso la ricerca della verità.

Per prima cosa facciamo un piccolo recap cronologico dei libri usciti in Italia dell'autore e delle loro uscite originali: salta subito all'occhio che Vertigine e Puzzle, usciti nel 2023 e 2022 in Italia, sono in realtà libri del 2011 e 2013 in originale. Invece i libri con cui in Italia abbiamo iniziato ad amare Thilliez, parlo soprattutto de Il Manoscritto, sono più o meno contemporanei e datano 2018 (in originale) e 2019 (in Italia). 


Perchè questa noiosissima premessa?? Perchè non dovete aspettarvi un romanzo della complessità assoluta de Il Manoscritto ma si nota già come Thilliez in Vertigine e in Puzzle abbia cominciato a muovere gli ingranaggi, a sondare il territorio e le proprie capacità, per poi diventare il tessitore di trame che ora è. Per questo i commenti che ho letto che lo bocciano perchè non all'altezza dell'intrigo de Il Manoscritto o C'Era Due Volte mi fanno molto ridere e non hanno senso di esistere vista la premessa cronologica fatta. 

Tornando a Vertigine e alle mie impressioni personali posso dire che il libro mi è piaciuto nonostante alcune parti fossero abbastanza prevedibili.


Cosa mi è piaciuto?

  • la trama e il fatto che sia un romanzo prettamente psicologico, come La Terapia di Fitzek, con però più azione e più sangue;
  • le frasi di introduzione ad ogni capitolo del libro che mi hanno ricordato Casa Di Foglie di Danielewski per l'interazione tra reale e fittizio; 
  • mi ha ricordato come atmosfera e "gioco" Puzzle, sempre di Thilliez e ci sta per la vicinanza cronologica tra i due libri;
  • il senso reale di vertigine che da il racconto, in cui l'azione è davvero minima ed è tutto un gioco di sopravvivenza;
  • la dinamica che si crea tra i personaggi all'interno di un ambiente completamente ostile alla vita;
  • il finale aperto, detto non detto l'ho adorato.

Cosa mi è piaciuto meno?
  • in alcuni punti mi sembrava di leggere una sceneggiatura di un Saw qualsiasi, facendo risultare alcune parti come qualcosa di già visto;
  • rileggendo gli appunti presi durante la lettura molti colpi di scena li avevo visti arrivare da lontanissimo.
Tirando le somme:
  • mi è piaciuto? Si me lo sono proprio goduto nonostante i suoi difetti. 
  • lo consiglio? agli amanti dei thriller un po' splatter ma principalmente psicologici, ai fan di Thilliez calcolando sempre la sua collocazione nell'opera completa di Thilliez;
  • è un buon libro per iniziare a leggere Thilliez? secondo me sì e visto quello che fino ad ora è uscito in Italia consiglierei di leggerli in ordine cronologico (quindi Vertigine, Puzzle, Il Sogno, Il Manoscritto, C'Era Due Volte, Labirinti) e non in ordine di pubblicazione in Italia; in questo modo ci si rende meglio conto dell'evoluzione di trama e scrittura dell'autore.

Buona lettura, 














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