Redeemer of Souls - Judas Priest



Un amico mi ha detto che da non molto è uscito il nuovo CD dei suoi idoli, i Judas Priest e che gli sembrava si ispirasse un po' al tipo di musica dei Manowar..mi ha chiesto di ascoltarlo..così oggi mi sono messo qui con orecchio critico ad ascoltare questo macigno metal, macigno nel senso buono visto chi l'ha scritto.

Che poi diciamocelo, quanto posso criticare un gruppo fondato quando i miei genitori neanche si conoscevano? Ma ci proviamo.. Redeemer of Souls è il primo CD dei Judas Priest senza lo storico chitarrista K. K. Downing, uscito dalla band nel 2011 e sostituito con il giovane Richie Faulkner, che ha la mia età e si è trovato a suonare con persone dell'età dei propri genitori, tra i fondatori del genere e musicisti destinati alla storia..se l'è scelta facile Richie!! Passiamo alle tracce del disco: Dragonaught: pezzone metallaro con molti solos, sembra quasi una presentazione del nuovo chitarrista. 

La linea melodica resta costante. Redeemer Of Souls: in stile Priest, con una piccola impronta un po' stile Iron Maiden (Run To The Hills, ...) Halls Of Valhalla: bella, mi ricorda un po' Painkiller, you've got another thing comin' Sword Of Damocles: linea un pò epica, si discosta leggermente dalle precedenti tracce. 


Dopo 3 minuti stacco melodico e finale incazzoso verso la ricompensa che la canzone propone al sostenitore della spada March Of The Damned: non mi è piaciuta, pezzo con giro ripetitivo di accordi pesante e soli sparsi a staccare, forse fin troppo, da essa Down In Flames: parte forte, pezzo che ricalca lo stile anni 80 ma risulta "moderno" e non stanca pur avendo una struttura classica Hell & Back: inizio melodico per poi rimanere su un andamento anche stavolta ripetitivo. Bello l'assolo che porta all'ultimo tratto di canzone il quale risulta invece un finale messo lì, giusto per finire la canzone Cold Blooded: molto melodica stile anni 90, intro classico che ricorda altri brani metal Metalizer: più veloce, più cattivo, pezzo ottimo da live anche se gli acuti che ci sono a 60 anni suonati darebbero una bella mazzata a Rob! Crossfire: si fa ascoltare, non dura molto, un pò l'inquietudine del protagonista esce dal mood del pezzo Secrets Of The Dead: sebbene non abbia ben capito il senso della canzone, uscendo da esso ed ascoltando solo la musicalità devo dire che è in stile Judas e lo riascolterei volentieri Battle Cry: classica canzone metal che sostiene una qualche qualità in battaglia. Meglio la seconda parte sia vocalmente che a livello di suoni Beginning Of The End: Bella ballad che va a chiudere il CD.


Molto orecchiabile con stacchi di chitarra azzeccati. Inizia la fine del CD ma incomincia l'attesa del ;) Nel complesso credo che i fans non resteranno delusi da questo CD, che riporta molto agli anni 80-90 e, salvo un paio di pezzi, ricalca lo stile Priest. Se poi pensiamo al fatto che sono attorno ai 65.. tanto di cappello..



Fabio Alloisio