Assassino seriale statunitense, ha compiuto numerosi omicidi su giovani donne negli Stati Uniti tra il ’72 e il ’73.
Un incipit memorabile per questo spietato killer, che iniziò la sua “carriera criminale” uccidendo entrambi i nonni all’età di quindici anni, per poi passare a smembrare alcune giovani ragazze e concludendo con l’assassinio della madre e di una delle sue amiche.
Origini e Sviluppi di una Mente contorta
Kemper, figlio unico, da piccolo era un bambino brillante. Iniziò tuttavia ad avere i primi disturbi psichici fin dalla giovane età, quando si cimentava nel torturare e uccidere gli animali, creando strani giochi sessuali con le bambole di sua sorella e mostrando anche segni di necrofilia.
Era così imprevedibile che una volta, quando la sorella gli chiese di dare un bacio a una insegnante, rispose: «Per poterla baciare, devo prima ucciderla».
La madre era una donna violenta che lo picchiava e lo umiliava continuamente (forse questo ha peggiorato una problematica già esistente), spesso lo rinchiudeva in cantina lasciandolo lì per diversi giorni. Aveva il costante timore che potesse violentare la sorella più piccola.
Nel 1963 Edmund scappò di casa per raggiungere il padre che viveva in California. Scoprì che si era risposato e non voleva saperne del passato e tanto meno di lui, infatti portò Edmund dai nonni per far sì che si occupassero di lui. I nonni, possedevano un ranch sulle montagne del North Fork (California).
Il 27 agosto 1964, Kemper sparò alla nonna (la odiava) mentre sedeva al tavolo della cucina. Quando il nonno rientrò a casa, sparò anche a lui. Subito dopo telefonò alla madre spiegandole l'accaduto e lo convinse a chiamare le autorità.
Durante l'interrogatorio, dichiarò: "Volevo solamente provare che tipo di sensazione si prova ad uccidere la nonna".
Dopo queste sue dichiarazioni, fu ricoverato nell'Ospedale Psichiatrico Criminale di Atascadero, dove strinse amicizia con il suo psicologo. Kemper possedeva inoltre un quoziente d'intelligenza di 145. Instaurato un rapporto di fiducia con il suo medico, riuscì ad ottenere l'accesso ai risultati dei test sugli altri ricoverati. Lasciò l'ospedale nel 1969, dopo aver scontato cinque anni di detenzione. Nonostante il parere contrario di molti medici, fu riaffidato alla madre.
Era così bravo nel farsi credere, che riuscì a convincere gli psichiatri che stava bene e che le sue problematiche mentali lo avevano abbandonato.
Alto poco più di due metri con un peso di 136 kg, in quel periodo era noto come un giovane rispettabile e serio. Addirittura riuscì a stringere stretta amicizia con il capo della polizia della sua città, che lo soprannominava: «Big Ed», invitandolo spesso a casa sua per pranzi e cene.
Il Modus Operandi
Dal maggio 1972 al febbraio del 1973, Kemper effettuò una serie di brutali omicidi.
Adescava delle giovani autostoppiste, portandole in zone isolate per poi ucciderle. Spesso strangolava le vittime e le portava nel suo appartamento, abusando dei corpi e successivamente li sezionava.
In più di qualche occasione, dopo aver sezionato i corpi, ne conservava i resti per scattare foto pornografiche e, una volta, conservo la testa di una vittima per praticare sesso orale.
La Brutalità della Mente Umana
Il 7 gennaio 1973 Kemper offrì un passaggio alla studentessa diciannovenne Cindy Schall. Parcheggiò l'auto in una zona isolata e, con una pistola, sparò alla giovane donna. Portò il corpo a casa di sua madre, lo smembrò e rimosse il proiettile che lui stesso aveva sparato poco prima.
Seppellì la testa in giardino con il viso rivolto verso le finestre della camera della madre per farle uno "scherzo".
In un secondo momento, motivò questo atto, dicendo che lei (la madre) voleva sempre che le persone la guardassero.
Clarnell Strandberg Kemper
Venerdì 20 aprile 1973 Edmund uccise sua madre con colpo di martello durante il sonno. Decapitò e ne violentò il corpo, posizionando la testa sulla mensola del caminetto, utilizzandola come bersaglio per le freccette. Più tardi dichiarerà al riguardo: "Mi sembrava appropriato, dato che non aveva fatto altro che urlare, strillare e infierire contro di me per anni".
Mentre stava andando a sbarazzarsi del corpo della madre, si fermò convinto di essere ricercato, chiamò la polizia e confessò tutti i suoi omicidi.
Atti di Cannibalismo
Durante un interrogatorio, ammise di aver compiuto atti di cannibalismo su almeno una delle sue vittime. Queste le sue parole: "Ho mangiato alcuni parti di corpo della mia terza vittima. Ho tagliato dei pezzi di carne che avevo messo nel congelatore. Una volta scongelata, ho cotto la carne in un pentolino con delle cipolle. Poi ho aggiunto della pasta e del formaggio".
Un Mostro Orgoglioso
Si dichiarò malato di mente all'epoca. Fu giudicato colpevole di otto omicidi.
Non ha mai avuto nessun senso di rimorso per ciò che ha commesso e tantomeno ha mai chiesto scusa ai genitori e parenti di tutte le sue vittime. Era orgoglioso e soddisfatto di ciò che aveva compiuto, perché per arrestarlo la polizia dovette attendere che fosse lui stesso a costituirsi.
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Oggi, è in detenzione nel carcere di State Prison, in California. Si è laureato e insegna informatica in carcere e partecipa attivamente ad un programma di trascrizione di opere letterarie in alfabeto Braille per i ciechi.
La sua incredibile storia gli ha consentito di apparire spesso nel libro Mindhunter: La Storia Vera Del Primo Cacciatore Di Serial Killer Americano, così come anche in diversi episodi del suo adattamento televisivo Mindhunter, nel quale viene interpretato dall'attore Cameron Britton.
Conoscete questo killer?! Questa serie tv l'avete vista?! Vi è piaciuta?!
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