Un Gioco Da Bambini: La Recensione del Libro



Autore: J.C. Ballard


Un complesso residenziale isolato in Inghilterra, famiglie facoltose con i loro bambini vivono in lussuose ville circondate da un cordone di sicurezza quasi invalicabile, una mattina tutti gli adulti e gli uomini della sicurezza vengono trovati barbaramente uccisi e dei ragazzi non c'è più alcuna traccia. 

Queste sono le basi di Un Gioco Da Bambini (Running Wild continuerò a chiamarlo con il titolo originale, molto più efficace di quello italiano) di J.C. Ballard, uscito nel 1988, quindi cronologicamente dopo High Rise ma prima di Super-Cannes e questo mi interessa per quanto riguarda l'ambientazione della storia. 

Siamo al Pangbourne Village, un ammasso di ville extra-lusso, ultra moderne, ultra controllate da sistemi di sicurezza e uomini; e proprio questo scenario iper vigilato diventa il teatro di un omicidio di massa e di un presunto rapimento di massa. 

Ma pensi a quei ragazzi, dottore, tenuti d'occhio ogni ora del giorno e della notte. Questo era un amabile, accogliente Alcatraz minorile.

La narrazione ricorda un po' i gialli più classici: abbiamo un omicidio (in questo caso 32 omicidi), un rapimento, un investigatore (Richard Greville psichiatra incaricato di investigare il massacro), e dei sospetti. Un delitto della camera chiusa, in questo caso un delitto del villaggio chiuso.


Quello che risulta molto interessante è la narrazione dal punto di vista di Greville che prima è sempre più scettico rispetto ai fatti accaduti e piano piano invece comincia a capire quale sia la vera natura dei fatti raccontati, a cui il lettore arriva nell'immediatezza. Pur essendo presentato come un giallo è chiaro da subito chi abbia fatto cosa, quello che interessa è il perchè in questo caso. Ed è la risposta che da Ballard: il perchè è più importante di chi e come. 

Questi ragazzi non si stavano ribellando contro la crudeltà o la ferocia. Tutto il contrario, sergente. Quello  che non riuscivano più a tollerare era il dispotismo della bontà. Hanno ucciso per liberarsi dalla tirannia dell' amore parentale.

L'ambientazione poi è molto cara a Ballard: il luogo chiuso, tecnologico oltre ogni scibile umano. Il Pangbourne Village è una sorta grattacielo alla High Rise ma in orizzontale e senza le gerarchie di status, e allo stesso tempo è un concentrato di tecnologia atto per attirare i super ricchi come Eden-Olympia in Super-Cannes.

Ci sono riferimenti ai media, e sono la parte più esilarante del libro, in cui critici e giornalisti si lanciano nelle interpretazioni più fantasiose dei fatti additando però come assolutamente impossibile il mondo in cui realmente si sono svolti i fatti, siamo però ben lontani dalla critica feroce ai media che troviamo nel capolavoro The Atrocity Exhibition. In Running Wild i media sono più lo specchio della società  e dell'uomo che non riesce a concepire la realtà nemmeno quando l'ha davanti agli occhi. 

Quei ragazzi avevano realmente subìto un lavaggio del cervello, poichè l'illimitata tolleranza e comprensione dei genitori aveva finito per privarli d'ogni autonomia e per cancellare in loro ogni traccia di emotività- poichè al Pangbourne Village l'emotività era considerata una debolezza, sia negli adulti che nei giovani.[...] Quei ragazzi vivevano in uno stato molto simile alla deprivazione sensoriale.


Running Wild è un romanzo densissimo nella sua estrema brevità, è un concentrato assoluto di ideale ballardiano, qualcuno potrebbe fare un parallelismo con Lord of the Flies perchè i protagonisti sono dei bambini un po' cattivelli ma siamo su scenari completamente differenti e nemmeno paragonabili perchè quello che Ballard commenta nel libro è come un comportamento iperprotettivo possa scatenare nella psiche di una persona fino a farla diventare distruttiva e siamo completamente lontani da Golding

Il regime indulgente e protettivo instaurato con le migliori intenzioni al Pangbourne Village ed entusiasticamente imitato nei lussuosi complessi residenziali dell'Inghilterra meridionale, nonchè nell'Europa occidentale e negli Stati Uniti, ha generato una stirpe di vendicatori, e li ha mandati a sfidare il mondo che li amava.

 Il libro mi è piaciuto moltissimo e come ben sapete Ballard è indubbiamente tra i miei autori preferiti in assoluto. Da leggere assolutamente.

Buona lettura



Qui il libro



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