Barbarian: La Recensione del Film



Regia: Zach Cregger


Molto discusso e chiacchierato, Barbarian indubbiamente ha catturato la mia intenzione, soprattutto in virtù di quelle raccomandazioni che consigliavano la visione a scatola chiusa, senza informarsi riguardo ciò che si andava a vedere.

Raccomandazioni che, come nella maggior parte dei casi in cui vengono rivolte agli spettatori, fanno intendere ad un qualche colpo di scena o sviluppo inaspettato (che puntualmente ritroviamo pure qui), per cui vi consiglio di tornare a leggere solamente dopo aver visto il film, oppure no fate un po’ come cazz vi pare 😁.

Brevemente la trama. Una donna deve sostenere un colloquio di lavoro a Detroit e decide di affittare una casa per essere già in loco. Al suo arrivo la trova già occupata da un uomo in un palese caso di overbooking, ma ciò che la casa nasconde è assai ben più strano ed inquietante di questo semplice misunderstanding.


Zach Cregger dirige la baracca, e lo fa piuttosto bene considerando che per lui si tratta di un esordio. Ho apprezzato molto lo stile narrativo utilizzato, secondo cui la pellicola viene suddivisa in vari tronconi in base al protagonista o al periodo in cui si è svolta la sequenza in questione. Ed è così che infatti dopo le prime battute lo spettatore crede che la storia viri in una certa direzione (che per altro sarebbe stata un po’ banalotta a dirla tutta), salvo poi vedersi ribaltare la faccenda, con un colpo di coda inaspettato che senza dubbio aggiunge un bel po’ di pepe in più a Barbarian.

Ed è qui che nasce il paradosso. La prima parte infatti, seppur più “convenzionale”, gode di un’atmosfera molto più intrigante, in cui il mistero che aleggia su quella strana coincidenza nelle prenotazioni ti lascia incuriosito e anche un po’ inquietato, grazie anche a quello strano feeling che si viene a creare tra i due protagonisti, ottimamente interpretati da Georgina Campbell e soprattutto dal camaleontico Bill Skarsgård.

Quando invece si delinea dove alberga la vera minaccia, nonostante delle riprese molto suggestive all’interno dei cunicoli del seminterrato, iniziano ad apparire le tipiche debolezze di quando ci trova dinanzi al gatto che rincorre il topo. Decisioni poco intelligenti (tante) e situazioni forzate ed irreali purtroppo vanno ad intaccare un po’ quella che in realtà era una direzione che appariva vincente, grazie anche al buon intervento di Justin Long e a musiche di accompagnamento quasi sempre interessanti.


Risulta invece abbastanza convincente la storia sul perché si è arrivati a tutto ciò (con annessa ottima partecipazione di Richard “Doom-Head” Brake), che riesce in parte a mitigare un’originalità di fondo che altrimenti non appariva così eccezionale. Ma l’intrattenimento, anche nelle parti più deboli, non manca e consente di giungere alla fine senza troppi problemi di sbadigli.

Ed eccoci al finale, che piace soprattutto nel momento in cui lo spettatore comincia a valutare l’ipotesi di invitare la protagonista a non sparare, anche se poi in realtà mi sarei atteso qualche guizzo in più, visto il potenziale che si aveva a disposizione.

Nel complesso però Barbarian si mantiene oltre la sufficienza, meritando quell’occasione che forse, nelle vostre future prenotazioni, potreste non sentire la necessità di concedere a robe tipo AirBnb e simili.

Giudizio complessivo: 6.5

Enjoy,



Trailer



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