Restituire al Mittente (Return to Sender): La Recensione del Film



Regia: Fouad Mikati

Restituire al Mittente (Return to Sender) è un film del 2015 diretto da Fouad Mikati. Si tratta di un classico rape and revenge, non molto conosciuto a dire il vero…e non mi stupisco del motivo.

Brevemente la trama. Miranda, un’infermiera che vive in una piccola cittadina, un giorno viene aggredita e violentata da un tizio che lei aveva immaginato essere l’appuntamento al buio combinatole da un amico. L’uomo viene arrestato, ma la donna presto inizia ad instaurare uno strano rapporto di amicizia col violentatore. A quale scopo???

Diciamolo subito, il film si è rivelato una discreta delusione. Un taglio prettamente televisivo per quello che giustamente si può catalogare come rape and revenge, ma che di fatto non è né l’una né l’altra cosa, visto che il tempo soffermatosi su questi due aspetti è risibile in confronto a tutto il resto.


Per la maggior parte del tempo assistiamo infatti a tutte le fasi post aggressione che francamente ho trovato estremamente noiose, in un susseguirsi di sequenze prive di spessore che non riescono a far decollare la vicenda, che si mantiene seguibile solo per cercar di capire le intenzioni della donna a seguito del suo bizzarro comportamento (intenzioni che tuttavia non appaiono così improbabili da capire).


L’altra motivazione che consente di non far atterrare la pellicola direttamente nell’indifferenziato si chiama Rosamund Pike, tanto patata quanto abile del farsi ritagliare addosso ruoli decisamente complicati (vedasi Gone Girl per i più disattenti, film con cui questo non può neppure schierarsi assieme ai blocchi di partenza). Un’ottima prestazione la sua, unita a quella di un bravo Shiloh Fernandez, che onestamente ricordo solo per l’ottimo Deadgirl, anche se in realtà qualcos’altro ha fatto. A completare il terzetto di attori principali ecco poi un Nick Nolte che si rivela essere una garanzia, rendendo così di fatto il cast la parte migliore di tutto il lavoro.


Se infatti posso capire il non volersi soffermare troppo sulla parte “rape” (scelta su cui il nostro Gasparuccio Noè potrebbe non essere, per così dire, d’accordo), francamente trovo che limitare anche la parte “revenge” sia stata una scelta decisamente sbagliata, che finisce col non soddisfare sia coloro che si rivedono nella donna e quindi vorrebbero godere di una vendetta con la V maiuscola, sia quelli che dopo essersi quasi addormentati pretenderebbero di vedere un po’ di sangue spruzzato qui e là. E invece nulla di tutto questo, con una conclusione quasi tagliata che fa supporre molto, ma che non fa vedere un cazz.

Per altro anche la fase preparatoria non mi ha convinto per niente, con l’estrema facilità con cui Miranda stringe amicizia col tizio che appare fin troppo forzata e poco credibile, nonostante le intenzioni finali potessero in un certo qual senso giustificare le sue azioni.

Mi spiace caro Fouad Mikati, ma dopo il semi deludente Operation Endgame (che non ho visto, per cui mi baso sui giudizi letti in rete), il riscatto non è arrivato. Sarà per la prossima, se ci sarà.

Giudizio complessivo: 4.5

Infelice visione,


Trailer



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