Il Bacio della Pantera (1982): La Recensione del Film



Regia: Paul Schrader

Tempo di saldi anche qui su Recensissimo: oggi c’è un 3x1 d’occasione. Ma prima piccolo quiz: Cos’hanno in comune David Bowie, Natassja Kinski e New Orleans?

Risposta: sono tre parti complementari de Il Bacio della Pantera, il remake del 1982 di Paul Schrader, rispettivamente: il Duca Bianco contribuisce col brano in colonna sonora Cat People (Putting Out The Fire), la Natassja presta il suo corpo sinuoso e New Orleans fa da ambientazione torrida e sudaticcia.

Ma partiamo dall’inizio: 1942, la RKO rilascia un horrorino in bianco e nero dal quale non si aspetta nulla e che invece ne risolleva le sorti: Il Bacio Della Pantera, narra della disegnatrice Irena Dubrovna, vergine e timorosa di appartenere ad una stirpe di creature feline. Si sposa con Oliver e lo manda in bianco: lui invece la manda dallo psicanalista e pensa al divorzio per mettersi con l’amichetta Alice. Sarà il momento per Irena di tirare fuori le unghie…?


Il film diventa un piccolo cult, grazie all’impronta psicanalitica, il non detto, l’ambiguità e l’effetto Lewton Bus - inaugurato in questo film – cioè dopo aver costruito la tensione, la sgonfi in un nulla di fatto: nel caso specifico ti aspetti una pantera pronta a saltarti addosso…E invece arriva un autobus cigolante. Avete memorizzato le coordinate? Bene, salto avanti di quarant’anni, tempo di remake. Il regista e sceneggiatore Paul Schrader, quello di Hardcore (1978) e American Gigolò (1980) per intenderci, mette le zampe sul soggetto (uncredited) e dirige un remake molto più esplicito.


La verginale Irena Gallier (Kinski, appunto) si reca a New Orleans dal fratello Paul (Malcom McDowell), un pastore che peraltro conosce poco, in quanto i due sono stati separati alla nascita. Il fratello però non è del tutto innocente: la informa che loro fanno parte di una razza di uomini felini e quando fanno sesso con qualcuno si trasformano in pantere. Per tornare umani dovranno uccidere qualcuno: l’unico modo per restare bipedi è quello di avere rapporti incestuosi. Inutile dire che Irena non solo non gli crede, ma ne è pure schifata. E mentre lui diventa più pressante (ossia la molesta), lei si innamora di Oliver, direttore dello zoo…Altro che la stanza del piacere di Mr. Grey; qua serve la gabbia di Faraday

Schrader parte dall’originale, ma lo trasforma – letteralmente – in una torrida pulsione, calcando la mano sullo straniamento di Irena e sul rapporto incestuoso di/con Paul (che poi vatti a fidare dell’ex Arancia Meccanica; sul serio, come fai? Al massimo quando è una pantera gli dai una ciotola di Lattepiù…), e affidando il grosso del film al corpo nudo e felino – mi tocca dirlo – della Kinski, così androgina e timida da risultare molto convincente nel passare da terrorizzata a terrorizzante. 


Certe sequenze, come l’albero delle pantere sono ancora suggestive, nonostante l’estetica da videoclip anni’80. Il Lewton Bus ai danni di Alice (la futura Martha Kent di Smallville) non fa rimpiangere l’originale, anzi fonde le due scene in una. E ovviamente è memorabile la trasformazione in pantera in diretta, che ti fa capire come la CGI di oggi non serva ad una cippa…la magia di un certo cinema – quello degli ‘80 – è tutta negli effetti speciali. Ancora ad oggi dopo 40 anni.

Giorgio Moroder firma la colonna sonora a base di ritmi synth e ipnotici, musicando anche il testo scritto e cantato da Bowie, Cat People che dopo un intro quasi alla Bauhaus diventa un pezzo danzereccio che ti rimane attaccato alla lingua, insieme ad un ciuffo di pelo…


See these eyes so green
I can stare for a thousand years
Colder than the moon
It's been so long…


Curiosità: il 3x1 comprende, un altro film sulla falsariga, Il Bacio del Terrore (1988), storia di una maledizione familiare che i passa da donna a donna. Taglia XS rispetto dei due predecessori; nei saldi si prende un po' quel che c’è. E il meglio è già preso.

Buona Visione,


Trailer



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