Army of the Dead: La Recensione del Film



Regia: Zack Snyder

Army of the Dead è il nuovo film di Zack Snyder targato Netflix.

È la storia di dieci persone che tentano una missione impossibile: svaligiare il caveau di un casinò durante un'apocalisse zombie prima che una testata nucleare spazzi via tutto. Gli zombie sono stati infatti confinati all'interno della città di Las Vegas sulla quale ben presto verrà sganciata una bomba atomica per sterminare gli ultimi non morti rimasti. Il compito dei nostri dieci eroi sarà dunque quello di entrare illegalmente nella capitale del gioco d'azzardo, recuperare il malloppo e fuggire prima che la città venga rasa al suolo. Nulla di più semplice insomma.

Ho guardato questo film con il giusto piglio e volevo solo gustarmi un po' di sane mazzate con i non morti come avversari e magari sorbirmi un film d'intrattenimento semplice ma ben fatto. Ma nonostante le basse aspettative sono rimasto comunque deluso.


Andiamo con ordine e partiamo dai pregi del film. La regia di Snyder non è affatto male, le scene in slow motion (tipiche dei suoi film) sono inserite nei momenti giusti, le mazzate e le sparatorie che tanto desideravo ci sono, i colori così caldi e saturi si sposano bene con la narrazione e la colonna sonora è strepitosa. Cosa dunque non ha funzionato? Un po' tutto il resto, volendo essere sintetici.


Gli attori mi sono sembrati tutti (chi più chi meno) dei cani (termine tecnico, chiedere alla serie Boris per conferma). Dave Bautista, che interpreta il protagonista, su tutti. E lo dico a malincuore perché è un attore che ho apprezzato in altri film. A sua discolpa non è stato l'unico a sfigurare, a dimostrazione che probabilmente è mancata la mano di un buon regista che sapesse dirigere gli attori. Sembrava che tutti si sforzassero di recitare il più sopra le righe possibile facendo così risultare finte alcune scene.

La trama nella sua follia di base non è malvagia ma alcune svolte sono forzate e prevedibili e soprattutto una nel finale mi ha fatto veramente storcere il naso.

La CGI ondeggia tra l'ottimo e il trash e anche le scene di combattimento non sono sempre all'altezza (MINI SPOILER): il combattimento tra la tigre zombie e uno dei personaggi principali mi è sembrata veramente coreografata col culo (perdonate il francesismo), mancava solo che si vedessero i cavi che spostavano il personaggio da quanto era poco credibile il combattimento.


Il concept degli zombie non è pensato male e il trucco è stato davvero ben curato ma lo zombie supremo, il boss che comanda gli altri, a tratti è ridicolo. Vi dico solo che girava a petto nudo con un mantello e una maschera. Ma perché? Per renderlo riconoscibile immagino, ma davvero non si poteva pensare a qualcos'altro? Così sembrava uno zombie con la sindrome del supereroe che prova a imitare Batman.

Per non parlare dei personaggi che sono tutti stereotipati, riportando cliché già visti e rivisti, oltre ad essere poco approfonditi ma da un film del genere non mi aspettavo molto altro e quasi non lo considero un difetto in questo caso.

Insomma un film che per intrattenere intrattiene, svolge il suo compito e le due ore e mezza di durata (perché sì, Snyder non è capace di girare film che durino meno di due ore) non si avvertono più di tanto, ma le svolte narrative non funzionano perché spesso forzate e prevedibili, ai personaggi arrivi a tenerci fino a una certo punto (a causa del poco approfondimento psicologico) quindi ti dispiace il giusto quando qualcuno di loro muore, se poi anche alcune scene d'azione risultano mal coreografate o con una CGI imbarazzante allora manca proprio la base.

Giudizio complessivo: 5.5. Non è tutto da buttare ma è troppo poco per strappare una sufficienza. Peccato davvero.

Buona visione,


Trailer



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