The Call (2020) - La Recensione del Film



Regia: Lee Chung Hyun

The Call è un film sudcoreano del 2020 distribuito da Netflix. Diretto da Lee Chung Hyun, le attrici principali sono Park Shin Hye e Jeon Jong Seo, ed il film è inoltre il remake del film The Caller del 2011. 


Sinossi 


Seo Yeon è una ragazza che torna nella casa dove abitava da piccola, per prendersi cura della madre che è stata ricoverata in ospedale. Durante il suo ritorno a casa perde il suo telefono, così per telefonare utilizza un vecchio cordless trovato in casa. Inizia a ricevere strane telefonate da una ragazza che chiede aiuto. 

Le due ragazze fanno amicizia e scoprono che, in qualche modo, la ragazza del cordless vive nel passato, più di vent'anni fa. Quella che dapprima nasce come curiosità su come ciò sia possibile, finisce col diventare un vero e proprio incubo, in un thriller psicologico ad altissima tensione…


Analisi del Carlino 


Classificare The Call come un thriller, è sbagliato. È più un film alla Parasite, nel senso che spazia liberamente tra più generi, senza risultare mai banale. C'è un inizio drammatico, poi si passa al thriller per poi finire nell'horror, anche se in modo lieve. 

C'è persino una buona dose di fantascienza, ed è su questa base sci-fi che tutta la storia si regge. Non sono dei veri e propri viaggi nel tempo, una cosa simile. La ragazza del passato difatti, non può venire nel presente e viceversa ma, attraverso quel telefono, alla fine è come se il viaggio nel tempo avvenga davvero. 

Le due protagoniste sono l'anima dell'intero film, sono complici, "amiche", e la loro relazione crea in noi il massimo interesse, trascinandoci in una storia contorta, spaventosa e assai coinvolgente. 


Ad aiutare la pellicola a mantenere viva l'attenzione dello spettatore, oltre alle protagoniste, ci pensa l'atmosfera, un po' dark e un po' gotica, che diventa via via sempre più cupa e fitta, avvolta da un mistero che forse era meglio non portare alla luce. 

Ci sono tantissimi colpi di scena, effetti speciali da brividi, e quella che sembrava una semplice telefonata si trasforma in un viaggio all'inferno, dove si ha il terrore non soltanto del passato, ma persino del presente. Senza spoilerare niente, dico solo che la storia del "cattivo", è tra le più belle mai inventate. Perché è un cattivo che non fa solo violenza fisica (anche se il sangue scorre parecchio), ma è un cattivo che fa molta leva sulla violenza psicologica. Forse a tratti ricorda un po' In Linea Con L'assassino, un telefono che crea un legame tra vittima e carnefice, e che regge il peso di una storia intrinseca di generi, parlando e spiegando piuttosto bene, un ipotetico viaggio nel tempo e le conseguenze che piccoli cambiamenti possono apportare. 

The Call è un film che per tutta la durata intrattiene e pure bene, la dimostrazione che i coreani sanno quello che fanno, ancora una volta. 

Un film tutto al femminile, coinvolgente come pochi. Per me, tra i migliori film del catalogo Netflix… 

Buona visione, 


Trailer


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2 commenti:

  1. Visto ieri sera, 8/01/2021, direi che concordo su tutto. L'idea inziale è geniale, il film, per una buona mezz'ora, sembra pure procedere tranquillo, poi si ha una scalata vertiginosa...verso l'inferno. Io poi amo, almeno negli horror, anche se questo non è propriamente tale, i finali senza happy end. Le due attrici sono strepitose ed è presente una delle più inquietanti villain degli ultimi anni. Se devo trovare un difetto, anche se è comprensibile la scelta, direi che i personaggi secondari sono troppo sullo sfondo. Forse, ma proprio siamo a cercare il pelo nell'uovo, sarebbe stato interessante anche dare più spazio ai diversi rapporti delle due ragazze con le rispettive madri. Ma già il film dura quasi due ore, sarebbe forse diventato troppo impegnativo per un'opera che alla fine, deve anche intrattenere.

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    1. Mi permetto una piccola personalissima considerazione: la progressiva discesa agli inferi della "cattiva", mi riporta a degli echi del Macbeth, quando, all'inizio, incontra le tre Witch che gli predicono il futuro, così, sciamana "sente2 che la figliastra diventerà una serial killer. E qui si inserisce forse un'altra interessante tematica, che si sovrappone ai viaggi temporali: è la profezia che si è avverata o lei che, conoscendola, ha fatto in modo che si avverasse? In fin dei conti, il senso del film è che, da una parte, la ragazza "buona2 aveva cercato di evitare il proprio senso di colpa per la morte del padre, dall'altra, la cattiva aveva cercato di salvarsi. Ma non ci si può salvare da se stessi e dalle proprie responsabilità, neanche con una macchina del tempo...

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