Se Scorre Il Sangue



Autore: Stephen King

RECENSIONE

E niente, la faccenda è semplice, esce un nuovo King e io lo compro. E ancora una volta ho ratto…ehm volevo dire ho fatto bene 😅. 

Che poi, in realtà, ho sempre preferito un romanzo unico piuttosto che una serie di racconti, ma in questo caso, complice probabilmente anche la mia compulsiva adorazione per King, ho nettamente rivalutato la questione, promettendomi di non lasciare indietro i lavori strutturati in questo modo che via via mi transiteranno nei paraggi. 

Quattro racconti quindi, ognuno diverso e totalmente slegato dagli altri, ma tutti assolutamente affascinanti e capaci di coinvolgere il lettore. Meritano quindi di essere approfonditi uno ad uno

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IL TELEFONO DEL SIGNOR HARRIGAN

Un ragazzino inizia a fare qualche lavoretto per un anziano signore molto ricco e, dopo aver vinto una discreta somma grazie ad un gratta e vinci regalatogli dall’uomo, decide di comprargli un Iphone. Da quel giorno la vita dell’arzillo vecchietto cambierà decisamente, e non solo per lui. 

King inizia la raccolta con una dedica al rapporto uomo-tecnologia e lo fa mantenendo ben chiaro il suo stile narrativo e i suoi vezzi che tanto lo hanno contraddistinto durante la carriera. Frasi come "E lo vidi veramente il giorno dopo. Ma lui non vide me", ci fanno infatti intuire immediatamente che stiamo leggendo un qualcosa partorito dalla sua penna. 

Il modo con cui descrive la scena del bambino in compagnia del cadavere è semplicemente eccezionale, senza particolari arzigogoli, ma sembra proprio di essere lì con loro e si ha quasi l’impressione di poter allungare una mano e toccarli. 

Non passa inoltre inosservata la frase riportata nel testamento, dove si ricorda che "I film sono effimeri, mentre i libri -quelli buoni- sono eterni, o vanno molto vicino ad esserlo"…e qui stai tranquillo Stephen, che i tuoi lo sono 😉. 

L’evoluzione del rapporto Craig-Harrigan, in particolare dopo la morte del vecchio, ti tiene incollato alla lettura fino alla parte finale quando, dopo aver concluso la lettura, sei costretto ad andare a controllare se per caso ti sia arrivato un sms di pirateking1. 

Ottimo inizio 👍. 

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LA VITA DI CHUCK

Storia folle, per la quale solo che andare a riassumere brevemente la trama, appare decisamente complicato. 

Si inizia con una chiosa su un’ipotetica situazione in cui viene a mancare ciò che al giorno d’oggi sembra essere il bene più prezioso sulla faccia della terra, ovvero l’internet, per poi ripercorrere l’esistenza del protagonista della vicenda, Charles Krantz detto Chuck

Esistenza che ad un certo punto prende una piega non decisamente piacevole, con l’avvento della malattia che, tra l’altro, viene descritta in maniera brillante ed angosciante ("I semi della sua fine...sono piantati solidamente in un punto in cui nessun bisturi potrà mai spingersi e hanno appena dato i primi segni di risveglio. Tra breve partoriranno frutti neri"). 

Racconto triste e totalmente fuori dagli schemi (non dico molto, se no si rischia lo spoiler), King in pratica se ne fotte dell'ordine temporale e forse si diverte pure a prenderci per il culo. Ma alla fine ti fa anche pensare, alla moltitudine che c'è dentro di noi, che forse potrebbe dare un senso a tutto…boh chissà? 

Lo ripeto di nuovo, racconto folle, per il quale una rilettura è d'obbligo. 

Nelle pagine finali del libro infatti, prima dei ringraziamenti, lo stesso King afferma in quella sezione che tanto ho apprezzato, che solo i lettori potranno giudicare se questo suo esperimento è riuscito e, per quanto mi riguarda, devo dire si sì.

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SE SCORRE IL SANGUE

Uno sconvolgente attentato miete vittime all’interno di una scuola. Chi si nasconderà dietro tutto ciò? O meglio, cosa si nasconderà dietro tutto questo? 

Si tratta del racconto più lungo del lotto, nonché la title track, tanto che si potrebbe quasi equiparare ad un mini romanzo, se mai ci fosse una lunghezza “standard” per poterlo così definire. 

Dopo le fatiche della trilogia di Mr Mercedes  e di The Outsider, ecco ricomparire la cara vecchia Holly…anche perchè nessuno meglio di lei avrebbe potuto indagare su questa vicenda che, in un certo qual modo, sembra avere qualcosa a che fare proprio con le vicende raccontate nei romanzi appena citati. 

D’altronde il sentimento che nutre King verso questo personaggio è decisamente notevole, come lui stesso ci ricorda nella sezione finale, e pure noi lettori, quando la incontriamo, restiamo sempre soddisfatti. 

Qui, in particolare, ritroviamo la Holly piena di dubbi e di paure, più vicina a Mr Mercedes, rispetto che alle vicende dell’Outsider. Una persona fragile, complessa, ma che al momento giusto risulta in grado di tirar fuori le unghie per graffiare chi mette in pericolo se stessa e i pochi veri amici che le gravitano attorno. 

La storia, tutto sommato, appare piuttosto lineare e, vista anche la non eccessiva lunghezza (siamo sulle 200 pagine circa), scorre via piuttosto semplice, senza troppi colpi di scena, ma mantenendosi sempre molto intrigante. E poi il sangue effettivamente qui scorre parecchio, a testimonianza di come King non risparmi una neanche troppo velata critica al sistema giornalistico, sempre a caccia di tragedie con cui nutrirsi e alimentare il successo delle trasmissioni. 

Il coinvolgimento degli amici di Holly, i suoi veri e unici amici tocca ribadire, fa leggere la parte finale in totale apnea, lasciandomi propendere per l’idea che King non abbia ancora finito con outsider e robba simile. 

Altro racconto molto valido, che consiglio però di leggere solo se ci si è già approcciati coi romanzi che ho menzionato precedentemente. 

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RATTO

Uno scrittore che non riesce mai a concludere un romanzo (con effetti a volte devastanti), sente che forse è arrivata l’ispirazione giusta e, per portare a compimento l’opera, decide di trasferirsi nella vecchia baita di famiglia sperduta in campagna. Probabilmente l’isolamento gli farà bene e forse riuscirà anche a concludere il tutto, ma a che prezzo???? 

Il tema dello scrittore in crisi è un grande classico e l’ambientazione della baita il perfetto contorno per addentrarci dentro questo racconto. Riesci proprio a vederla, non c’è nulla da fare, soprattutto quando sopraggiunge la tempesta (o forse meglio dire la bufera, o il temporale, non lo so non mi viene AHHHHH NON CE LA FACCIO). 

Il processo di creazione del romanzo è assolutamente interessante, con le parole che non ne vogliono sapere di venir fuori (scommetto che a S.K. non succede molto di frequente 😁), la lenta discesa verso l’esasperazione, resa ancor più evidente da una malattia che pian piano si sta impossessando dello scrittore, fino all’incontro con il ratto, figura inquietante che in un primo momento riesce perfino a farti provare un filo di compassione nei suoi confronti, complice la bufera e quella dannata zampetta che continua a grattare la porta. 

Letto veramente tutto di un fiato, senza interruzioni; per me il migliore del lotto in assoluto

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Per cui, cosa volete che vi dica? Niente, non mi stancherò mai di ripeterlo, Stephen King è come il vino ed invecchiando ci regala ancora perle che gli appassionati dello scrittore del Maine, e più in generale gli appassionati della lettura, non devono lasciarsi scappare. 

Lo avete già iniziato, vero? 

Qui il libro

Enjoy, 



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2 commenti:

  1. Per me tutti buoni (il mio preferito però è "La Vita di Chuck") a parte quello che dà il titolo al libro. Un romanzo breve più che evitabile (e noioso), soprattutto dopo aver letto i precedenti romanzi con Holly.

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    1. Concordo, anche x me quello è il più debole del lotto, troppo lungo x essere un racconto e troppo corto x essere un romanzo 😉

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