Martyrs



Regia: Pascal Laugier


RECENSIONE

E niente, non ci sono cazzi, Martyrs è un maledettissimo filmone, uno dei migliori nel suo genere.

E pensare che molti anni fa, dopo la primissima visione, ne ero rimasto anche parzialmente deluso, ma forse il lungo periodo di devastazione giovanile stava
ancora avendo la meglio su di me, impedendomi di avere una visione lucida di ciò che avevo appena guardato.

Il film va inquadrato all’interno del periodo di cui è figlio, periodo molto produttivo per l’horror francese, anzi per meglio dire francofono. Lavori di un certo livello quali CalvaireFrontiers e A L’Interieur, giusto per citarne alcuni, non sono infatti passati inosservati e proprio Martyrs, cronologicamente parlando, va a chiudere quella relativamente breve ondata di succulente visioni, soprattutto per gli appassionati più “estremi” del genere. Certo, il termine “estremo” forse è un tantinello esagerato, visti altri lavori a cui meglio si addice, ma nel complesso non ci possiamo lamentare.


La regia è firmata tra l’altro da Pascal Laugier, regista che ho apprezzato davvero molto pure nell’ottimo Ghostland e qui al suo vero primo centro importante, dopo il semi deludente (per me) Saint Ange

In Martyrs infatti non sbaglia un colpo, e possiamo veramente trovare di tutto, in senso positivo chiaramente. Si spazia dal rape and revenge della prima parte al torture porn nudo e crudo della seconda, inframezzati da sequenze horrorifiche di livello notevole, che non risparmiano apparizioni di creature mostruose, devastanti ferite auto inflitte e, come è lecito attendersi, molto sangue. Il tutto è condito da effetti molto ben realizzati, che aggiungono quel realismo che amplifica ancor di più la situazione.


Il concetto dei Martiri, da cui il film prende il titolo, non lo si incontra poi così facilmente nella filmografia più agevolmente accessibile e crea l’occasione giusta per spingere ancor di più sull’acceleratore rispetto ai film citati all’inizio. Se infatti nei colleghi d’oltralpe la violenza restava confinata ad una sorta di “battaglia di sopravvivenza” (che in alcuni casi raggiungeva comunque picchi molto elevati), qui il concetto del dolore fisico portato all’estremo, colloca Martyrs ad un gradino superiore, dove il trattamento subito dalla povera Anna ti riporta immediatamente a quello patito dalla Meg di The Girl Next Door, seppur non raggiungendo lo stesso livello di drammaticità (anche in considerazione della veridicità di quest’ultima vicenda).


Va inoltre rimarcato come tutto ciò che di buono ho appena detto, sia stato possibile grazie soprattutto ad un’ottima prestazione del cast, in particolare di Mylène Jampanoï (Lucie) e Morjana Alaoui (Anna), con menzione speciale per quest’ultima, il cui volto segnato dalla sofferenza resterà impresso nelle vostre menti per una quantità di tempo difficilmente definibile e variabile a seconda del vostro grado di sopportabilità. 


La parte nel sotterraneo infatti è dura da digerire (anche se sicuramente meno dura da digerire rispetto a quell’orribile pappetta che tocca alla ragazza 🤮), accompagnata da musiche indovinate che accompagnano sapientemente il crescente dolore. Dolore fisico quello inflitto alla vittima e molto ben rappresentato da un trucco ben eseguito, ma soprattutto psicologico quello inflitto allo spettatore, impotente di fronte alla discesa nell’abisso, verso quel “limbo” da cui il manipolo di curiosi si aspettava chissà quali risposte.

E, in questo senso, il finale che li lascia totalmente a bocca asciutta, con l’aggiunta del dubbio su quale sia stata la fatica rivelazione, l’ho trovato assolutamente azzeccato, perfettamente adeguato a concludere uno dei top film visti nel panorama horror negli ultimi anni.

Applausi.

Qui il film

Giudizio complessivo: 9
Enjoy,



Trailer





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5 commenti:

  1. Film straordinario, uno dei miei "Horror" preferiti. All'epoca lo vidi al cinema con mia moglie: me lo rinfaccia ancora. Ma a dire il vero, "Martyrs" è uno dei pochi film che, all'uscita dalla sala, mi ha lasciato anche una sensazione "fisica". Il classico pugno nello stomaco...
    Da allora, come prima, ne ho viste di cose davvero assurde (simil The Human Centipede) e atroci (Serbian Film), ma ciò che mi ha provocato Martyrs non ricordo di averlo più provato.

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    1. Esatto, pugno nello stomaco rende proprio l'idea e a proposito di robe toste,viste le tue citazioni, ti è capitato di vedere il Girl Next Door di cui parlo nella recensione? Quello x me è ancora peggio di Serbian Film e Martyrs messi assieme 😉

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    2. Allora è da recuperare assolutamente. Ma sai che io mi sono sempre imbattuto in quello del 2004? E per ovvie ragioni l'ho sempre snobbato. Recupero subito quello di cui parli e ti farò sapere ;)

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    3. No no con quello del 2004 non c'entra proprio nulla, poi mi dirai 😉.

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  2. Martyrs non è il solito film Horror o splatter, dietro le frustranti e sanguinolente torture è presente qualcosa che va oltre il puro sadismo, ovvero l’obbiettivo razionale di raggiungere un certo stato mentale.
    E`proprio quella razionalità spietata dietro l’orrore che affascina e che lo rende particolare.

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