Climax


Regia: Gaspar Noè

RECENSIONE

Una meraviglia per gli occhi.

Così mi viene da descrivere Climax in poche parole, un film che, dopo aver perso al cinema (dove avrebbe reso tantissimo) e averlo visto successivamente in una qualità scadente, avevo necessità di recuperare al più presto (e al momento lo trovate su Prime Video).

Già dai casting di inizio film, si capisce che Noè fa sul serio, perché se metti in bella vista capolavori del calibro di Possession, Salò e Suspiria (senza contare tutti gli altri che non mi sono segnato e che ora non rammento), non è che poi te ne puoi uscire con una cagata pazzesca di fantozziana memoria. 

La grandezza del risultato, va poi ricercata in quello che il regista ha partorito a partire da una trama che di fatto non esiste, dal momento che il tutto lo si può riassumere in “Un gruppo di ballerini viene drogato e da lì a poco iniziano a succedere cose”. Ed è proprio il come ci viene presentato tutto il degenero seguente che rende affascinante questa pellicola.


La musica iniziale (Supernature di Cerrone), ti entra subito in testa e fatica ad andarsene, facendo da perfetto contorno a colori ipnotici e atmosfere da rave party sballati che ci catapultano immediatamente all’interno della festa, dove assistiamo a performance danzanti di livello, decisamente estremizzate via via che l’effetto dello stupefacente si fa strada.


Non sorprende a tal proposito, la libertà lasciata dal regista ai ballerini professionisti chiamati in causa per “recitare” in questo delirio collettivo, tanto che più volte mi sono chiesto “Ma non sarà che un po’ diddroga nel bicchierino ce l’hanno messa per davvero?”. Un dubbio che mi assillerà in eterno e che fa nascere un’ulteriore considerazione: “E se provassimo a vedere il film in pieno trip allucinogeno, che cosa succederebbe?”…chissà se qualcuno ci ha mai provato ed è riuscito a raccontarlo.


A far da contorno alla danza sfrenata, troviamo dialoghi sempre più deliranti e non si può non citare lo scambio di vedute a tema sessuale tra i due neri, che al “È un po' come lascia o raddoppia”, mi ha letteralmente steso dal ridere. Certo è che la voglia globale di scopare senza limite (uomo, donna, fratello, sorella non fa differenza), la fa presto da padrone, manco si fossero fatti 45 giorni di quarantena causa coronavirus, e diventerà uno dei fattori principali quando l’effetto della droga arriverà al culmine.

La quantità di figa tra l’altro non è da sottovalutare (d’altronde si sa che nell’ambiente della danza non si scherza) e tra tutte spicca Sofia Boutella, unica vera attrice che per altro non sfigura affatto nel comparto danzante. Ma tutta la prestazione recitativa è decisamente di alto livello e ciò consente a Noè di sfoderare piani sequenza con una nonchalance che quasi stride con il vortice di pazzia che si sviluppa all’interno della struttura.


Fantastici poi i titoli di testa (che poi sarebbero titoli di mezzo, ma vabbè tanto con Noè è una partita persa), che servono per dare appunto l’idea di come qui sia tutto fuori dagli schemi, un’allucinazione generale a cui assistiamo impotenti, grazie anche a riprese deliranti che a volte ti farebbero venir voglia di capovolgere lo schermo e di prendere a schiaffi il regista e che alimentano lo stato di agitazione che va ad aumentare in un climax vorticoso che non risparmia veramente nessuno.

Il delirio finale con quel dannato rosso a farla da padrone non te lo scordi per un po’ e, incredibile a dirsi, mi è venuto quasi da pensare che Noè avesse potuto osare di più, vista come è stata presentata la situazione e come essa sia degenerata.

Per il resto, non mi va di cercare punti di contatto o differenze con altre opere del regista (e ce ne sarebbe da dire), perché ritengo che Climax sia un’esperienza unica, da vivere così com’è, anzi magari dopo aver attentato, nel modo che preferite, alla vostra sobrietà.

Qui il film

Giudizio complessivo: 10
Enjoy,


Trailer




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3 commenti:

  1. Un film che, una volta visto, non potrà mai essere dimenticato. Nel bene e nel male lascia il segno. E che segno...

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  2. Belin ragazzi, a sto punto lo devo proprio vedere!

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